||Ritiro di Meditazione|| 17-20 novembre, Colli Euganei (Pd)

Foto di Chiara Pulin

Ritiro di Meditazione e Ascolto
17-20 Novembre
Colli Euganei

Tutto nel Ritiro di Meditazione è finalizzato alla ricerca interiore della Verità.

Non la Verità rispetto a qualcosa di esteriore, o di soggettivo ma la Verità di Ciò che Siamo, la Verità Ultima, ciò che definisce l’Essenza dell’Essere Umano.

Attraverso le domanda “Chi sono io?”  o “Che cosa sono io?”, che ci porremo durante la meditazione, inizia il viaggio che ci conduce a contattare la nostra Vera Natura, il nostro Vero Essere.

Prima di arrivare a queste profondità, però, siamo sovente chiamati ad attraversare diversi “strati” di noi stessi, diversi livelli di personalità (o ego) che ci separano dalla Verità di Ciò che Siamo: idee di noi stessi, concetti riguardanti la vita o le persone, identificazioni, abitudini, emozioni di diverso tipo, traumi e sofferenze di varia natura ed origine.

Tutte questi aspetti concorrono a definire il nostro “senso di identità”, ciò che ognuno di noi chiama “me stesso”, che è quella particolare sensazione interiore che ci fa sentire separati dagli altri e dal resto del mondo.

Se nella vita di tutti i giorni questo “senso di identità” può essere funzionale e talvolta necessario per sbrigare le attività quotidiane, diventa però un intralcio nel momento in cui ci soffermiamo a ricercare la nostra vera natura.

Sarebbe come a dire: un vestito è funzionale se devo uscire di casa e andare a fare la spesa, addirittura per svolgere certe mansioni o sport o attività particolari devo attrezzarmi con degli abiti tecnici specifici. Tuttavia se voglio vedere il mio corpo per come veramente è, devo togliere quei vestiti e guardarmi allo specchio!

Questo è esattamente il processo che viene compiuto attraverso la meditazione. Il nostro “senso di identità” sono i vestiti, la meditazione è lo spogliarsi e guardarsi allo specchio. Il passaggio consiste nel toglierci i vestiti che da una vita intera ci siamo messi addosso (o ci sono stati messi a nostra insaputa), per riscoprire la nostra “nudità” interiore e profonda, quello spazio dove non ci sono etichette, definizioni, ruoli, professioni o altro, ma solo l’Essere.

Attraversare questi “luoghi” interiori può non essere facile, per questo il cammino di meditazione consiste in una vera e propria Purificazione

Foto di Chiara Pulin

Praticheremo la Purificazione attraverso la meditazione nelle diverse forme in cui può essere proposta.

La Purificazione potrà portarci a toccare con mano aspetti poco gradevoli che vivono dentro di noi: paure, ferite del passato, contrazioni energetiche, traumi, sofferenze. Anche in questo caso è la meditazione che ci aiuterà ad attraversarli.

Meditare significa risiedere nel Cuore della Presenza, nel qui ed ora e farsi Osservatore e Testimone di tutto ciò che accade, dentro e fuori di noi.

Grazie alla Presenza riusciremo ad incontrare questi spazi interiori, anche quelli di maggiore sconforto, innescando così il processo di guarigione che la meditazione porta con sé.

Attraverso la guarigione si aprono spazi sempre più vasti di Amore, Pace e Presenza in noi stessi che ci conducono là dove possiamo incontrare noi stessi, dove la separazione e il senso di identità si dissolvono e lasciano spazio alla Comprensione della nostra Natura Profonda.

Quando il mondo che è ciò-che-viene-visto sarà rimosso, allora ci sarà la realizzazione del Sé che è colui che vede
(Ramana Maharshi)

La meditazione porta la nostra attenzione totalmente “all’interno”, cioè al Soggetto dell’esperienza, a quell’Io che è la fonte di tutto ciò che possiamo conoscere con la mente e i sensi. Chi è questo Soggetto? Chi è “io”? Che cos’è “io”? Questo movimento ci fa prendere coscienza della nostra Natura di Consapevolezza.

La natura della Consapevolezza è Esistenza-Coscienza-Beatitudine
(Ramana Maharshi)

PRATICHE E ATTIVITA’ DEL RITIRO

Il programma della giornata è suddiviso in diverse attività che lavorano a livello fisico, emotivo e mentale;

La Meditazione in Diade è il cuore del ritiro, il momento più puro di meditazione: due persone una di fronte all’altra, occhi negli occhi, meditano e si comunicano ciò che emerge dalla contemplazione;

Lo Yoga e gli esercizi di movimento svolti la mattina presto nel momento in cui sorge il sole per attivare con consapevolezza il corpo fisico;

Le Passeggiate Meditative nella natura (passeggiate in Presenza) ognuno passeggia in silenzio, con se stesso, su un sentiero che si inoltra nel bosco;

La Danza del Vuoto è una danza dove ognuno, con gli occhi chiusi da una benda, lascia libero il corpo di esprimere movimenti seguendo musiche che vengono scelte proprio per stimolare parti profonde di noi;

Il Respiro Circolare, una pratica di respirazione che trova le sue origini nel Pranayama ed è finalizzata a liberare l’energia trattenuta nel corpo per poterla integrare a livello fisico ed emozionale;

Il Cerchio del Fuoco: la giornata si conclude intorno al Fuoco, dove ognuno può condividere la propria giornata o le proprie esperienze. Svolgiamo dei rituali invocando il Fuoco come sostegno, guida o artefice di purificazione. Bruciamo erbe sacre, possiamo intonare canti o leggere parole di ispirazione o anche solo rimaniamo in silenzio ad osservare le fiamme. Il Fuoco diventa un rito di profondo contatto con se stessi, con la propria Essenza che è Fuoco.

Queste pratiche hanno l’unico scopo di metterci in contatto con noi stessi ed aiutarci a sviluppare Presenza.

STRUTTURA E REGOLE DI PARTECIPAZIONE

Durante tutto il ritiro seguiamo uno stile di vita che ha come fulcro la meditazione e che richiede il rispetto di alcune regole fondamentali:

– il silenzio per quasi tutto il tempo, non è possibile parlare tra partecipanti nè parlare da soli a voce alta. Sono previsti durante la giornata due momenti di condivisione verbale di quanto si sta vivendo;

– nessun contatto con il mondo esterno, i cellulari rimangono spenti;

– nessun consumo di sostanze che alterano il sistema nervoso: fumo, caffè e droghe varie;

– il cibo viene preparato dall’organizzazione ed è vegetariano/biologico – non è possibile consumare altro cibo nè portarne con sé;

– non ci sono spazi e tempi liberi per se stessi. Si segue un programma giornaliero che inizia al mattino e termina la sera;

– siamo in autogestione. Ognuno è responsabile per se stesso e si partecipa tutti ad attività comuni come le pulizie, la preparazione dei pasti e così via. Viviamo uno stile di vita comunitario basato sulla cooperazione e il sostegno reciproco, la gentilezza e il rispetto dell’altro;

– la meditazione non è una terapia medica o psicologica, ma uno strumento di autoindagine dove ognuno si assume la responsabilità di se stesso e si esprime tenendo conto della libertà altrui. Questo ritiro non è indicato per persone con gravi disagi o disturbi fisici o mentali.

COSTI

Considerando il numero di partecipanti che la struttura può ospitare, i costi complessivi della sala e il cibo da consumare, per partecipare al weekend è richiesto un contributo di 130euro.